Il Ray: Trouble celebra lo stile ispirato è l’approccio selvaggio e viscerale di una leggenda blues come Stevie Ray Vaughan. È un plettro per chi suona con il cuore e la pancia ed è stato disegnato per i chitarristi più istintivi, quelli con la mano pesante, decisa e che letteralmente strapazzano le corde.
Le linee irregolari e la superficie deformata dal ricorrersi di curvature, lo fanno sembrare tra i plettri più strani della linea: ma tutto cambia quando lo si impugna perché il pollice trova immediatamente la sua posizione e si avverte il pieno controllo della corda. Infatti, il profilo concavo – con una profondità limitata a due terzi circa del plettro – non lascia scorrere via le corde che con il Trouble sono letteralmente costrette a obbedire alla mano del chitarrista. (Sempre che questo ci metta la forza e il carattere che questo plettro esige!).
Le caratteristiche di questo plettro lo rendono estremamente efficace, oltre che nel blues più appassionato e incendiario, anche nei generi come il metal o il punk in cui nelle ritmiche si inseguono impatto, potenza e violenza sonora.
Gabriele Al-Tres –
Non si scherza con questo plettro: o lo domi o richia di prendere lui il sopravvento. Serve forza, controllo e la visione del suono che cerchi. Ma se cerchi impatto, tocco e fuoco in ogni nota te e innamori. Non è per tutti e non è versatile. …ma anche il blues vero è così.
domysette (proprietario verificato) –
L’ho comprato per curiosità e l’ho portato alle prove suonandolo per tutto il tempo. Devo dire che è molto comodo e ha un attacco micidiale, il mi cantino è uscito dal nut per quanta forza sprigiona, l’ergonomia è molto comoda non scivola e non stanca le dita e la mano